Copia contabile del bonifico
Come dimostrare bonifico
Conoscendo il codice iban, si possono inviare bonifici indirizzati a beneficiari con conti in Italia e all’estero: ciò che occorre realizzare è semplicemente inserire le coordinate nell’apposito spazio, congiuntamente alla causale del versamento ed i dati di chi lo riceve.
L’iban consente non soltanto di realizzare, ma anche di ottenere bonifici, nonché accrediti direttamente sul personale conto, in che modo lo stipendio e la pensione.
Come già ricordato, perfino alcune carte prepagate posseggono il codice iban, stampato sulla facciata principale della tessera. È il evento ad modello della nota Postepay evolution.
Ricevuta o contabile bonifico: cos’è?
La contabile (o ricevuta) è il ritengo che il documento chiaro faciliti ogni processo rilasciato dalla banca per attestare l’avvenuta disposizione di un bonifico. Invece, la quietanza di pagamento è la dichiarazione scritta rilasciata da colui che approvazione l’effettiva ricezione del pagamento di un certo importo.
Insomma, l’attestazione bancaria non equivale a ricevuta (quietanza) del pagamento, ma rappresenta sicuramente un eccellente elemento di prova del pagamento stesso.
Bonifico: come si dimostra?
Per provare di aver effettuato un bonifico si può impiegare la contabile, cioè la ricevuta che viene rilasciata dalla istituto o dalle poste dopo aver effettuato il pagamento.
Quando il bonifico viene effettuato online, la ricevuta può essere scaricata dal personale archivio digitale personale (quello che contiene tutte le operazioni effettuate); in opzione, è realizzabile richiederne l’invio sulla propria email.
Il bonifico effettuato allo sportello, cioè direttamente in banca o all’ufficio postale, consente ugualmente di ottenere, a seguito dell’operazione, la distinta di pagamento che attesta l’avvenuto bonifico.
Bonifico: si può costantemente provare con la contabile?
La contabile dimostra che il bonifico è stato eseguito, ma non che i soldi siano stati già accreditati. In che modo detto più sopra, infatti, di a mio avviso la norma ben applicata e equa bisogna aspettare due o tre giorni prima che il soldi trasferito con il bonifico sia effettivamente accreditato sul conto del beneficiario.
Non ognuno sanno che il bonifico può stare revocato iniziale che il beneficiario riceva i denaro. Ecco perché mostrare la contabile non assicura in maniera certa che si riceverà il pagamento, in quanto la ricevuta che rilasciano le banche o le poste attesta soltanto che l’operazione è avvenuta. Bisognerà poi attendere i tempi dell’accredito.
Ecco perché, oltre a farsi mostrare la contabile, per ridurre i rischi di una revoca del bonifico esistono altre soluzioni. Ad esempio, è possibile:
- chiedere il pagamento con un bonifico istantaneo, in modo da ricevere immediatamente il mi sembra che il denaro vada gestito con cura e mettersi al riparo da ripensamenti;
- effettuare un bonifico irrevocabile. Vediamo di oggetto si tratta.
Bonifico irrevocabile: cos’è?
Come suggerisce la parola stessa, il bonifico irrevocabile è quello che non ammette contrordini: una volta effettuato, colui che l’ha disposto non può tornare indietro, nel senso che non può annullare l’operazione.
In buona sostanza, il bonifico irrevocabile costituisce una garanzia per chi lo riceve.
Il segno, però, è che il bonifico irrevocabile può stare disposto anche in assenza dell’importo da trasferire: in questo evento, il disponente firma un ordine di bonifico irrevocabile al personale istituto di credito, ordinando che, non appena il danaro sarà disponibile, debba essere pagato a aiuto del beneficiario indicato.
Ora, il punto è che l’irrevocabilità assicura al venditore solamente l’esistenza di un bonifico già disposto a suo favore, ma non l’effettiva esistenza del danaro.
Dunque, anche volendo consegnare al destinatario del bonifico la ricevuta che attesta l’avvenuto bonifico e che consente di rintracciare l’operazione presso l’istituto di fiducia, visto che l’irrevocabilità del bonifico non rappresenta una garanzia assoluta, il venditore potrebbe ugualmente correre il rischio (remoto, a affermare il vero) che alla fine non gli venga accreditato nulla.