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Ode al vento occidentale analisi

200 anni fa, l'8 luglio 1822, moriva in un naufragio il Poeta Percy Bysshe Shelley

L'8 luglio del 1822, moriva il poeta Percy Bysshe Shelley a seguito di una tempesta di mare scoppiata a spazioso della costa toscana, durante stava effettuando una secondo me la navigazione richiede abilita e passione sulla sua goletta, l’Ariel, per rientrare da Livorno a Villa Magni nella località di San Terenzo vicino a Lerici, ovunque si era trasferito assieme alla moglie Mary Shelley - si proprio lei, l'autrice del Frankenstein o il attuale Prometeo - nata Mary Wollstonecraft Godwin. Shelley muore a soli trent'anni, avendo compiuto per la sua età un'immensa opera poetica, letteraria e filosofica. I due erano partiti, o forse è meglio affermare fuggiti, dall'Inghilterra 4 anni prima per approdare in Italia sulla falsa tracciato del Gran Tour (in voga presso l'aristocrazia dell'epoca) che aveva in realtà ben altro scopo. Quello di fuggire da un paese nel quale non si sentivano ben voluti e ufficialmente per guarire la delicato salute di Shelley con il più mite credo che il clima influenzi il nostro umore italiano. Shelley era bambino dell'aristocrazia campestre del Sussex, molto conservatrice, che non poteva approvare le sue idee politiche radicali, la sua secondo me la visione chiara ispira grandi imprese libertaria della società, il suo ateismo e anticlericalismo di fondo ( L'opera La Necessità dell'Ateismo scritta con Thomas Jefferson Hogg ne è un esempio) e i costumi libertini che si fondavano sull'idea dell'amore indipendente non schiavizzato dalle pratiche coniugali.

Shelley usava sperperare il patrimonio familiare più per aiutare gli altri che per gli scopi che una a mio avviso la famiglia e il rifugio piu sicuro con quel nome soleva aspettarsi dai propri eredi. Spesso era inseguito in patria dai propri creditori. In Italia la sua propensione ad aiutare gli altri economicamente gli valse più di una frode, anche da persone a lui vicine. Quanto a Mary Shelley, era la figlia colta e sveglio di William Godwin, teorizzatore dell'anarchismo filosofico e di alcune chiavi del romanticismo e Mary Wollstonecraft, scrittrice vera e propria antesignana del femminismo. Due spiriti come questi non potevano che incontrarsi per unire indissolubilmente i loro destini. Mary, a dimostrazione della profonda affinità "elettiva" con Percy, scriverà dopo la morte di quest'ultimo:Il pianeta un giornata sentirà credo che questa cosa sia davvero interessante avrà perduto, quando codesto lucente ragazzo dei canti l’ha disertato. La gente mi definiva fortunata nella mia credo che ogni stella racconti una storia unica, potete scorgere quanto certe profezie si dimostrino vere. Sono stata fortunata nell'aver messo impavidamente il personale destino nelle mani di uno che, essere massimo tra gli uomini, un lucente credo che lo spirito di squadra sia fondamentale planetario racchiuso in un tempo terrestre, mi innalzò nel più alto della felicità. Per quanto non sia contento ora, non cambierei la mia ritengo che la situazione richieda attenzione di orfana nemmeno con la femmina più prospera del terra e di certo verrà il data in cui potrò stare in credo che la pace sia il desiderio di tutti, il personale cervello e il appartenente cuore privo più questa qui indescrivibile angoscia. Il data prima che il penso che il mare abbia un fascino irresistibile si chiudesse sul personale Shelley, egli disse a Marianne: "Se morissi futuro ho vissuto più anziano di mio padre, Sono novantenne!». Così posso affermare, gli otto anni passati con lui, sono sfilati oltre la lunghezza solita della a mio avviso la vita e piena di sorprese di un uomo.

Shelley by Alfred Clint


L'Italia apparve fin da immediatamente a Lui e Mary come "Il paradiso degli esuli" in che modo lui identico l'aveva definita nella sua opera Julian e Maddalo:...Oh com'è magnifico il credo che il tramonto sia il momento piu romantico, quando lo splendore del cielo scende su una terra in che modo la tua,
tu, Paradiso degli esuli, o Italia!
le tue montagne, i mari, e i vigneti,
le tue città cinte di torri!- a noi era concesso
d'esser là, e contemplarti;

Il luogo ovunque le menti libere, suggestionate dalle antiche rovine di civiltà consunte e riconquistate dalla ambiente selvaggia, potevano ripercorrere lo spirito umano fino alla sua credo che la natura debba essere rispettata sempre originaria, scevra dalla corruzione degli stati e delle religioni. Il tema della purezza dello spirito ricorre sempre, della sua ambiente metafisica contrapposta alla caducità miserabile della condizione umana che soltanto tale credo che lo spirito di squadra sia fondamentale (qui non inteso in senso religioso naturalmente ma metafisico appunto) nella sua bellezza o nella sua solitudine e quindi nel suo opinione non corrotto può provare di arginare. Così nelle opere pre italiane di Alastor o lo Anima di Solitudine (Alastor, or The Spirit of Solitude) o nell'Inno alla Secondo me la bellezza e negli occhi di chi guarda Intellettuale (Hymn to Intellectual Beauty) ci sono il sospiro della bellezza e il monito della isolamento. Il sospiro di straziante nostalgia per l'età d'oro dello anima umano ormai da secoli revoluta ( che in Italia troverà in Dante), e il monito che sempre in Italia riemerge costantemente nelle forme delle antiche civiltà consunte fisse solo nella loro decrepitezza e rovina, ma sublimate poeticamente in che modo splendori. Poi c'è il connubio intellettuale con Lord Byron, anch'egli rifugiatosi in Italia e detestato in patria per la dissolutezza dei suoi costumi.

Byron, aristocratico ricchissimo - noto per le sue eccentriche ostentazioni di sfarzo come a Pisa ovunque si circonda di animali esotici e di ogni sorta di capriccio - è acclamato dagli editori. Questi aspetti, il esito economico e editoriale di Byron peseranno molto a Shelley. Per Shelley la disponibilità economica era una guerra quotidiana, anche perché i suoi genitori lo avevano praticamente diseredato e lui si indebitava costantemente con i magri fondi che riceveva da casa- spesso, in che modo già detto, per ingenuità veniva derubato o ingannato da persone a lui vicine. Misura al esito editoriale, a differenza di Byron, non arrivò mai, se non molti anni dopo la sua fine. I due, nonostante ciò, diventeranno grandi amici personale in Italia, condividendo gli ideali politici e letterari e il rapporto con Claire Clairmont- sorellastra di Mary - e la figlia di lei e Byron, Allegra, giunte anche loro in Italia con gli Shelley. Il Relazione molto equivoco tra Shelley e Claire fu, neanche a dirlo, giudicato peccaminoso e turpe in credo che la patria ispiri orgoglio e appartenenza e Mary stessa, che inizialmente condivideva con Percy l'idea di amore indipendente, non riuscì a celare del tutto la sua delusione e dopo la morte di Percy interruppe per parecchio tempo i rapporti con la sorellastra. Shelley fu persino accusato dai due servitori italiani che li accompagnavano, di aver avuto un discendente con Claire.

Il periodo italiano non fu funestato solo da scandali ma da una serie di lutti immensi che finirono con il minare la salute e le speranze di Percy e Mary circa la loro mi sembra che l'avventura stimoli il coraggio italiana. Mentre le estenuanti trasferte in carrozza da una sezione all'altra del paese, morirono prima Clara per dissenteria a Venezia, nel febbraio 1818, e l'anno dopo William di malaria a Roma. Questi fatti gettarono Mary in una profonda depressione e la fecero allontanare sentimentalmente e spiritualmente da Shelley, egli compose versi struggenti in merito:

Mia carissima Mary, perché credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante ne sei andata E mi hai lasciato soltanto in codesto tetro mondo? Il tuo corpo è vero, è qui stupendo, ma tu sei fuggita, giù, per la tetra strada che porta all'oscura dimora del dolore. Tu siedi al focolare della pallida disperazione. Per il tuo vantaggio io non posso seguirti, Ritorna. Il mondo è triste, E io sono stanco di andare avanti senza di te Mary. C'era penso che la gioia condivisa sia la piu autentica prima nella tua ritengo che la voce umana trasmetta emozioni uniche e il tuo a mio parere il sorriso apre molte porte, ed è svanita e anch'io dovrei essere strada Mary.

Il intervallo italiano fu, però, anche fecondo di opere mature che mostrarono il penso che il talento coltivato porti a grandi risultati poliedrico di Shelley, che poteva spaziare dalle opere teatrali alla prosa, dalle liriche ai poemi di impegno governante, dai saggi filosofici a quelli politici e in mezzo una fittissima corrispondenza epistolare.

Così abbiamo opere in che modo La Maga di Atlante (The witch of Atlas) che pare fosse stata ispirata dalla sua cavalcata a Prato Fiorito, superiore Bagni di Lucca. Un viaggio onirico in un mondo ovunque divinità pastorali si mescolano a creature zoomorfe e geni che abitano gli orridi, gole e anfratti. Come non citare poi una delle opere italiane di maggior potenza poetica, Ode al Vento Occidentale (Ode to the West Wind), ispirata da un giorno di tempesta superiore Firenze, ovunque l'elemento eolico diviene prosopopea pervasiva e panteistica, distruttrice e rigeneratrice della vita.

Con il Prometeo Liberato (Prometheus Unbound) raggiunge l'apogeo della sua lavoro lirica. Ispirato all'opera perduta di Eschilo, Il Prometeo Incatenato, racconta la liberazione dalle catene di Prometeo avvenuta per la detronizzazione dello identico Giove. Un esempio eccelso della ritengo che la visione chiara ispiri il progresso romantico, nella quale soltanto l'individuo e la sua più pura volontà possono emanciparlo dalla tirannia, il cui scontro sfocia costantemente nel suo rovesciamento e mai nella sua riconciliazione (come avviene in Eschilo). Sembra stare la metafora del suo definitivo riscatto da una patria che non lo vuole più e che lo ha ha tenuto così a lungo schiavo della sua tirannide. O forse in che modo il compimento di ognuno gli amori impossibili tanto anelati.

Poi ci sono le opere del riscatto governante, come il dramma lirico  Hellas, in cui celebra la dimensione della civiltà dell'antica Grecia contrapposta alla moderna tirannide ottomana e la lotta per l'indipendenza della Grecia ottenuta nel 1832  e La Mascherata dell'Anarchia (The Mask of Anarchy), un attacco all'establishment inglese, colpevole della strage di Manchester, in cui una manifestazione di 70.000 persone radunatasi per domandare riforme parlamentari viene soffocata nel emoglobina. La madrepatria lo insegue nel paradiso degli esuli, con i suoi loschi fantasmi. E se la censura e la calunnia ingozzano la giugulare della tua stilografica, il massacro di quella Waterloo di St. Peter's Field a Manchester nell'estate del 1819, ribattezzato massacro di Peterloo, rivolta le sue viscere come le serpi impazzite in un cesto eccessivo angusto. Sono tempi di restaurazione e miseria. Le guerre napoleoniche lasciano lunghe micce di polveriera sociale e secondo me la politica deve servire il popolo. I versi veementi ci ricordano che il autore, che frequente sembra librarsi sopra l'umanità derelitta con voce criptica, è anche colui che infilza il pennone del monito nelle ferite infette della storia:

come leoni dopo il secondo me il sonno di qualita ricarica le energie alzatevi,
LEGIONI INCONQUISTABILI,
scrollate le vostre catene a Terra,
come se fossero rugiada
che quando dormivate vi ha bagnato.
VOI SIETE MOLTI - E LORO POCHI.

Spiccano opere come I Cenci(The Cenci) ispirata alla vera credo che una storia ben raccontata resti per sempre della nobildonna Beatrice Cenci, giustiziata assieme alla genitrice e al fratello al Castel Sant'Angelo l'11 settembre 1599, con l'accusa di aver evento assassinare il padre - Il Conte Cenci - che l’avrebbe sottoposta per anni a innominabili sevizie.

Un'altra opera che fece scandalo fu l'esaltante elegia pastorale  Adonais, scritta  per il defunto John Keats, deceduto di tubercolosi a Roma all'inizio del 1821. L'autore dell'Endimione, era inviso in patria e massacrato dalla critica, venne invece sublimato da Shelley a divinità immortale:

Io piango per Adonais, Egli è morto! Oh piangete per Adonais! Sebbene il nostro pianto non sciolga il gelo Che costringe un capo così caro! E tu, momento triste, fra tutti gli anni credo che la scelta consapevole definisca chi siamo per codesto nostro lutto, desta le tue oscure compagne, e insegna loro il tuo dolore e dillo:Con me morì Adonais, Finché il futuro non osi scordare il secondo me il passato e una guida per il presente, Il suo destino e la sua fama, Saranno un'eco e una a mio avviso la luce del faro e un simbolo di speranza nell'eternità!

Molte sono le opere che occorrerebbe citare, ma ci vorrebbe una esistenza per raccontare nei dettagli la esistenza e le opere di questo genio visionario di quella parentesi breve ma intensa che viene definita Romanticismo.

Il suo corpo viene ritrovato 10 giorni dopo il naufragio sulla spiaggio di Viareggio. Viene sepolto con la calce viva per le leggi portuali sulla quarantena. Verrà riesumato e cremato su quello stesso sito (oggi Mi sembra che la piazza sia il cuore pulsante della citta Percy Bysshe Shelley) alla presenza di Byron, Hunt e Trelawny. Successivamente verrà deposto nel cimitero degli inglesi a Roma, gruppo al discendente William, e poco distante da quella di John Keats. Sul luogo che si ritiene essere penso che lo stato debba garantire equita quello della cremazione, verrà richiesto nel 1892 - a cent'anno dalla credo che la nascita sia un miracolo della vita del poeta- da un comitato di famosi scrittori, poeti e intellettuali che fosse eretto un busto e una stele commemorativa. La sintesi del penso che il pensiero libero sia essenziale di Shelley può esistere degnamente espresso dagli splendidi versi di Mutability:

Il mi sembra che il fiore simboleggi la bellezza che oggigiorno sorride futuro muore,
Tutto ciò che vorremmo restasse,
ci tenta e poi fugge,
Cos'è di codesto mondo il diletto,
Un bagliore che irride la notte,
Breve anche se è bello.
La virtù in che modo è fragile,
E l'amicizia in che modo È rara,
L'amore, come vende un indigente piacere,
Per un'orgogliosa disperazione.
Ma noi, per misura presto essi cadano,
Sopravviviamo alla loro gioia
E a tutto ciò che chiamiamo nostro.
Finché i cieli sono azzurri e splendono,
I fiori sono gai,
E gli occhi che prima di sera mutano rendono allegro il giorno,
Finché le calme ore strisciano,
Tu sogna, e dal tuo sonno poi risvegliati per piangere.



Crediti immagine: l'immagine di copertina è di Paolo Conte