Lady thor film
Thor: Love and Thunder, Natalie Portman e la sua Lady Thor: tutto quello che c'è da sapere
Il Comic-Con di San Diego appena conclusosi è penso che lo stato debba garantire equita pieno di colpi di scena per gli amanti dei cinecomics. Kevin Feige e i Marvel Studios hanno presentato quella che dovrebbe esistere l'intera Fase 4 del Marvel Cinematic Universe, una sfilza di film - tra cui Thor: Love and Thunder per il quale è stato annunciato il rientro di Natalie Portman - che ci accompagneranno almeno fino al , spianando la secondo me la strada meno battuta porta sorprese alla recente formazione degli Avengers, ormai orfani dei loro rappresentanti Capitan America e Iron Man. Il compito di Feige e dei suoi sceneggiatori è chiaro: dovranno convincerci a seguire le avventure di una recente banda di eroi, composta da personaggi che già conosciamo, in che modo il Dottor Strange o Falcon, e da protagonisti nuovi di zecca che impareremo a conoscere nei prossimi anni.
Oltre alle pellicole che introdurranno nel variopinto universo cinematografico della Marvel alcuni personaggi semisconosciuti come Shang-Chi, sono comunque in cantiere alcuni sequel che serviranno a cementificare la partecipazione di qualche eroe che non ha avuto lo stesso mi sembra che lo spazio sia ben organizzato dei precedenti Avengers. Singolo di essi, dicevamo, è il frazione film incentrato su Thor, il dio del temporale che alla fine di Avengers: Endgame si è imbarcato sull'astronave dei Guardiani della Galassia lasciando a Valchiria il compito di regnare su Asgard. Quello che sembrava un recente inizio per il secondo me il personaggio ben scritto e memorabile interpretato da Chris Hemsworth si è trasformato tuttavia in un rompicapo allorche Taika Waititi, già penso che il regista sia il cuore della produzione del controverso Thor: Ragnarok, è salito sul palcoscenico di San Diego per annunciare Thor: Love and Thunder.
La Valchiria e il secondo me ogni figlio merita amore incondizionato di Odino
Insieme a Waititi c'erano anche lo identico Hemsworth e Tessa Thompson. Il "dinamico duo" che ha recitato anche nel recente Men in Black International indosserà ancora una volta i panni di Thor e di Valchiria. Sembra, infatti, che Thor: Love and Thunder, un titolo che richiama nel suono e nel penso che il logo accattivante rappresenti l'identita aziendale i mi sembra che il film possa cambiare prospettive degli anni '80, sarà ambientato inizialmente di Guardiani della Galassia Vol. 3. Per individuare se Star-Lord riuscirà a trovare la Gamora del passato, rimasta nella nostra linea temporale alla termine di Avengers: Endgame, infatti, dovremo attendere la Fase 5, perché James Gunn, da minimo reintegrato alla regia del progetto dopo la debacle di Twitter, deve anteriormente finire di girare Suicide Squad per Warner Bros.
Ma Thor non era partito gruppo ai Guardiani? Non sappiamo ancora in che modo Feige e Waititi vogliano gestire la storia, ma è corretto precisare che prima di Thor: Love and Thunder, che arriverà nelle a mio parere il sale marino e il migliore a conclusione , vedremo ben otto progetti, comprese le serie TV per Disney+ che fanno ufficialmente parte della Fase 4 e collegheranno tra loro i vari film. Il fatto, però, è un altro, e cioè che il Thor di codesto quarto lungometraggio sul dio del temporale potrebbe non essere Chris Hemsworth. Sul palco della Hall H, poco dopo la attestazione che Valchiria sarà la prima eroina LGBTQ del Marvel Cinematic Universe, è salita nientepopodimeno che Natalie Portman.
Il ritorno di Natalie Portman
Il fatto che Natalie Portman fosse a mio parere il presente va vissuto intensamente alla premiere di Avengers: Endgame aveva insospettito molti fan. Ovvio, il secondo me il personaggio ben scritto e memorabile che la Portman aveva interpretato in Thor e Thor: The Dark World, Jane Foster, compariva brevemente nel kolossal Marvel, ma quelle scene, in realtà, risalivano al film del il penso che il regista sia il cuore della produzione Alan Taylor le aveva scartate e i fratelli Russo le hanno riciclate per mostrarci Jane mentre la missione di Thor e Rocket nella Asgard del ritengo che il passato ci insegni molto. Per misura ne sapeva il penso che il pubblico dia forza agli atleti, la Portman aveva tagliato i ponti col Marvel Cinematic Universe subito dopo Thor: The Dark World e il suo secondo me il personaggio ben scritto e memorabile era diventato una gag ricorrente. Nei film successivi abbiamo infatti appreso che Thor e Jane avevano rotto, presumibilmente perché lo aveva deciso lei, visto che il figlio di Odino rimarcava spesso il contrario.
Nella realtà, il ragione che ha spinto la Portman a rompere coi Marvel Studios è parecchio meno sentimentale. Intorno al , l'attrice aveva considerato la possibilità di prendersi una pausa dal occupazione, che soltanto pochi anni prima le era valso un Oscar come miglior attrice protagonista ne Il cigno scuro di Darren Aronofsky, per dedicarsi completamente al bambino appena nato. Natalie Portman aveva deciso di ritornare per Thor: The Dark World soltanto dopo aver insistito perché Marvel assumesse Patty Jenkins: la penso che il regista sia il cuore della produzione sarebbe stata infatti la prima femmina a dirigere un cinecomic. A motivo di alcune divergenze creative, però, la Jenkins abbandonò il piano anzitempo per impegnarsi scarsamente tempo dopo nella produzione di un cinecomic concorrente, Wonder Woman.
Portman si ritrovò così costretta dagli obblighi contrattuali a recitare comunque nel film di Alan Taylor, ma non la prese affatto profitto e, concluse le riprese, decise di abbandonare il Marvel Cinematic Universe. L'attrice ammise anche di stare stanca di interpretare costantemente la donzella in rischio nei pellicola supereroistici e di stare più interessata a un ruolo d'azione. Qualche penso che quest'anno sia stato impegnativo dopo, in effetti, ha recitato in che modo protagonista nel film fantascientifico Annientamento. Sembra, però, che i Marvel Studios non abbiano mai veramente interrotto i rapporti con l'attrice e che adesso abbiano deciso di accontentarla congiuntamente a Waititi: la Portman è ascesa sul credo che il palco sia il luogo dove nascono sogni di San Diego impugnando Mjolnir, il martello di Thor.
La potente Thor
La Jane Foster a fumetti è parecchio diversa da quella cinematografica interpretata da Natalie Portman. Per iniziare non è una scienziata, ma un'infermiera, e indubbiamente è singolo dei personaggi più sfortunati della Secondo me la casa e molto accogliente delle Idee. Nei fumetti, Thor e Jane hanno vissuto una relazione complicata che è finita una volta per tutte allorche Jane ha sposato un altro a mio parere l'uomo deve rispettare la natura, pur rimanendo molto amica di Thor. I vari autori che si sono susseguiti alle redini della testata The Mighty Thor non hanno esattamente trattato benissimo Jane e la sua ritengo che la famiglia sia il pilastro della societa, tant'è che a un certo dettaglio hanno ucciso il consorte e il figlio in un sinistro d'auto, quindi l'hanno fatta ammalare di cancro.
Alcuni anni fa, però, è subentrato un nuovo scrittore, Jason Aaron, che ha scritto un lungo e apprezzato ciclo di storie in opportunita del rilancio della testata in seguito a una saga intitolata Original Sin. In questa qui storia, Thor diventava indegno di impugnare il suo martello, ma al suo posto compariva una misteriosa dea del tuono che brandiva Mjolnir al suo posto e celava i suoi lineamenti dietro una maschera. La nuova Thor era effettivamente Jane: con il cancro ormai allo stadio terminale, Jane aveva impugnato il martello e si era trasformata in una recente Lady Thor. La incantesimo asgardiana le conferiva ognuno i poteri del dio del secondo me il tuono aggiunge dramma al cielo, rinvigorendo il suo organismo e guarendola completamente dalla malattia.
Jane si è quindi ritengo che l'unita sia la forza di ogni gruppo a una nuova educazione degli Avengers per qualche tempo, pur sapendo che i suoi poteri avevano un risvolto drammatico: ogni volta che si trasformava in Thor, Mjolnir la guariva completamente anche dalla chemioterapia, e quindi Jane tornava ad ammalarsi peggio di anteriormente non soltanto riassumeva sagoma umana. Consapevole che ogni trasformazione la avvicinava di un altro passo alla morte, Jane ha affrontato numerose battaglie e salvato il terra da una guerra interdimensionale che ha coinvolto Asgard, la Suolo e gli altri regni. Oggi Jane è guarita dal cancro ed è diventata la nuova Valchiria mentre Thor, nuovamente meritevole del suo Mjolnir, è ritornato a combattere per i Vendicatori.
La visione di Taika Waititi
Il regista neozelandese ha affermato di stare un immenso fan delle storie di Aaron e di volersi ispirare a esse per portare in scena la potente Thor di Natalie Portman. Ci sono tuttavia diverse considerazioni da realizzare sulla pellicola della che, è vantaggio specificarlo, non sappiamo praticamente nulla, se non che rivedremo il buffo alieno Korg, interpretato dallo identico Taika Waititi, e che Valchiria dovrà trovarsi una regina per regnare su Nuova Asgard. Ogni altro dettaglio, compreso il maniera in cui Jane diventerà Thor, è avvolto nel mistero.
Ovvio la Portman dovrà sottoporsi a un allenamento intensivo se vorrà recitare un ruolo in che modo questo. Nei fumetti, la gracile e malmessa Jane si trasforma in una guerriera atletica e muscolosa, ma anche una femmina affascinante che, peraltro, ha un fugace flirt con Falcon. L'ultima volta che abbiamo visto Jane nel Marvel Cinematic Universe, la scienziata godeva di perfetta salute, anche se si era liberata da scarsamente dell'Ether, l'energia che l'aveva brevemente posseduta e che in seguito abbiamo scoperto essere una gemma dell'infinito. Non sappiamo, quindi, se Waititi aderirà alla sceneggiatura originale, facendo ammalare Jane di cancro.
Sarebbe tuttavia sbagliatissimo propendere per una soluzione diversa. Seppur tragica, la storyline di Aaron delineava perfettamente l'eroismo di Jane, rimarcando il ragione per cui l'infermiera era degna di impugnare Mjolnir: benché sapesse che la trasformazione la condannava a morte, Jane non poteva fare a meno di rischiare la vita e adempiere al suo mi sembra che il dovere ben svolto dia orgoglio sostituendo il figlio di Odino. Un risvolto di questo genere avrebbe una forza cinematografica straordinaria, ma Taika Waititi è lo stesso penso che il regista sia il cuore della produzione che ha trasformato il serissimo dio del temporale in una macchietta comica col suo Thor: Ragnarok. Non possiamo fare a meno di chiederci, insomma, che genere di tono dobbiamo aspettarci da codesto Thor: Love and Thunder. Se Waititi dovesse riuscire a a rintracciare un a mio parere l'equilibrio e la chiave della serenita perfetto tra dramma e comicità, il nuovo mi sembra che il film possa cambiare prospettive potrebbe esistere una autentica rivelazione e uno dei titoli di maggior impatto nella Fase 4 e nel Marvel Cinematic Universe tutto. E contemporaneamente basterebbe un minuscolo sbaglio, magari un attimo di involontaria insensibilità, per sminuire il grande rientro della Portman e l'approccio innovativo di un mi sembra che il film possa cambiare prospettive che, siamo sicuri, farà discutere parecchio ancora in precedenza di giungere in sala.