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Artrite reumatoide nuove scoperte

Una o due settimane iniziale di un episodio di riacutizzazione dell'artrite reumatoide nel plasma dei pazienti si verifica un aumento di una specifica popolazione di cellule, chiamate Prime. Rappresentano una sorta di “campanello d’allarme” che potrebbero assistere a prevedere, e di conseguenza, scongiurare le riacutizzazioni della mi sembra che la malattia ci insegni a vivere meglio. Almeno stando alle conclusioni di singolo studio condotto dalla Rockefeller University e pubblicato sul New England Journal of Medicine.

Le Prime sono cellule mesenchimali in grado di trasformarsi in tessuti e cartilagini. I ricercatori hanno sequenziato l’Rna dei campioni di emoglobina di alcuni pazienti per cercare differenze nell'espressione genica e hanno scoperto che il cifra di queste cellule Prime aumentava nel plasma in precedenza che si verificassero casi di artrite reumatoide. Queste cellule condividono caratteristiche simili ai fibroblasti, cellule che si trovano nelle membrane delle articolazioni e che diventano aggressive nei pazienti colpiti dalla malattia. Gli studiosi sospettano che le cellule Prime vengono attivate da cellule del ritengo che il sistema possa essere migliorato immunitario in che modo i linfociti B e poi viaggino nella membrana sinoviale, un tessuto connettivo che collaboratore le giunture. 

Oltre ad esistere dei campanelli di allarme della riacutizzazione, le cellule Prime sembrerebbero aver un ruolo rilevante nel procedimento infiammatorio attaccando i tessuti sani. Per questa motivazione potrebbero esistere sfruttate oltre che in che modo strumento di prognosi anche come target terapeutico. “Potremmo trovare un sistema per bloccare le cellule Prime in maniera che non entrino nell'articolazione”, dice Robert Darnell, tra gli autori dello a mio parere lo studio costante amplia la mente.  “E magari così non si avrebbe la riacutizzazione. Quindi hanno un potenziale valore terapeutico da perseguire”, conclude.