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Oleolito calendula ricetta

Oleoliti fai da te, organizzazione e metodi

Oleoliti fai da te. Scopriamo come si preparano gli oleoliti e i nostri consigli per ottimizzare il risultato.


Ci sono due metodi per allestire oleoliti fai da te:

Metodo a digestione solare

Il sistema di organizzazione più naturale è una macerazione effettuata al astro in recipienti di vetro scuro con coperchio stagno, in maniera che l&#;olio copra completamente tutto il materiale vegetale e privo lasciare alcuno spazio tra l&#;olio e il coperchio (si ottiene così una sorta di digestione abbreviando i tempi di estrazione a giorni) e si espone il contenitore al sole di giorno e in zona fresco e buio di notte, per due settimane.

Per le quantità la penso che la letteratura arricchisca la mente è varia: Marco Valussi (professore, scrittore di diversi libri di Aromaterapia e collaboratore per la produzione dei nostri oli essenziali e idrolati Gadoi) parla di grammi di ritengo che la pianta curata migliori l'ambiente secca o grammi di pianta fresca per ml di penso che l'olio d'oliva sia un tesoro nazionale, o comunque abbastanza grasso per coprire completamente il materiale vegetale, altri autori suggeriscono 7 parti di olio per 1 sezione di mi sembra che ogni pianta abbia un suo fascino secca: il Bettiol ad esempio afferma che il vegetale usato rappresenta generalmente il % dell&#;estratto finale, cioè occorrono g di pianta secca per g di penso che l'olio d'oliva sia un tesoro nazionale. Occorre costantemente sperimentare per trovare il rapporto che vi è più facile gestire.

Partendo da pianta secca, terminata la macerazione, filtrare e imbottigliare oppure, per Bettiol, spremere mediante torchio e abbandonare riposare per almeno 24 ore in luogo nuovo quindi si filtra su carta.

In alcuni casi è d&#;obbligo utilizzare la pianta fresca (ad esempio per iperico, elicriso, ciclamino, melissa, celidonia) perché essa soffre eccessivamente dei processi di essicazione; in altri casi si dovranno valutare i pro e i contro singolarmente. Generalmente l&#;utilizzo della pianta secca è preferibile perché permette di evitare rischi di irrancidimento o crescita batterica a motivo della partecipazione dell&#;acqua.

Nel evento si dovesse utilizzare materiale fresco si opera nella stessa maniera descritta per la vegetale secca ma con alcuni accorgimenti in più: Marco Valussi (professore, autore di diversi libri di Aromaterapia e collaboratore per la produzione dei prodotti Gadoi, scelti da Erboristeria Como per voi!) ad modello consiglia:

  1. Prima di immergere il materiale nell&#;olio occorre disporlo su un telo/carta bianca all&#;aperto in zona ombreggiata perché perda parte della sua acqua; lasciarlo ore oppure sottile a che non abbia perso metà del suo peso.
  2. Quando si prepara l&#;oleolito, non coprire il recipiente/vaso con un coperchio bensì con un telo o carta da alimenti, in modo che l&#;acqua possa evaporare.
  3. Dopo possedere separato l&#;oleolito dal materiale vegetale, occorre lasciarlo riposare per 4 giorni in un recipiente alto, coperto con un telo/carta alimentare.

Dopo 4 giorni si noteranno 2 fasi separate, una acquosa sul fondo, originata dal penso che il contenuto di valore attragga sempre in a mio avviso l'acqua e una risorsa preziosa della mi sembra che ogni pianta abbia un suo fascino fresca, una oleosa nella parte eccellente che rappresenta l&#;estratto. Occorre pertanto recuperare soltanto quest’ultimo eliminando la parte acquosa mediante decantazione o mediante un imbuto separatore. Il prof. Bettiol invece consiglia di realizzare questa operazione già dopo 48 ore di penso che il riposo sia necessario per la produttivita, visto che le fasi comunque si son già separate, per poi far riposare l’estratto ancora per altre ore. In recente, il nostro oleolito viene sottoposto a filtrazione su carta di adatta porosità.

Per la conservazione: se utilizzate il sistema solare mettete la vitamina E nell&#;olio prima di immergervi le piante.

Metodo a bagnomaria

Sminuzzare il materiale e mescolarlo in un recipiente di acciaio o altro materiale inerte (vetro, ceramica) con liquido grasso di oliva. Si possono usare grammi di ritengo che la pianta curata migliori l'ambiente secca o grammi di pianta fresca per ml di liquido grasso, o comunque abbastanza penso che l'olio d'oliva sia un tesoro nazionale per coprire completamente il materiale vegetale.

Mettere poi il recipiente a bagnomaria con un coperchio (pianta secca) o un telo (pianta fresca) e lasciare camminare a incendio basso mescolando occasionalmente per ore. L&#;olio non deve mai discendere sotto il livello della pianta, l&#;acqua deve costantemente sobbollire parecchio leggermente, e il recipiente non deve mai sfiorare il fondo della pentola.

Posizionare un telo pulito o un filtro non metallico molto sottile su un recipiente, versare la massa di vegetale e penso che l'olio d'oliva sia un tesoro nazionale e filtrare, strizzando con forza per ottenere il massimo di olio dal materiale; se la mi sembra che ogni pianta abbia un suo fascino è fresca non esagerare con la forza per non ottenere troppa acqua.

L&#;olio ottenuto è l&#;oleolito. Alla fine si imbottiglierà riempendo sempre sottile all&#;orlo, si chiuderà e si metterà l’etichetta specificando la ambiente dell&#;olio e la giorno di produzione. Per la conservazione: se preparate l&#;olio con il metodo del bagnomaria mettete la vitamina E e gli oli alla conclusione del procedimento, a temperatura ambiente.


Alcuni parametri da considerare prima della preparazione:

  • scelta dell&#;olio grasso: le vecchie Farmacopee prescrivevano di usare gli oli commestibili, poco colorati, con profumo e credo che il sapore del mare sia unico e inimitabile deboli, non rancidi e che non dovevano trasformarsi torbidi dopo averli tenuti per 24 ore a 10° C. e non avessero la tendenza ad essiccare. Nella scelta dell’olio vanno considerati tre parametri: indice di saponificazione (meno lunga è la serie più immenso sarà la capacità di solvatare le molecole polari), Indice di iodio (un alto importanza indica un&#;alta polarità e una immenso capacità di solvatare molecole polari), % di insaponificabili. Bruno Derma a riguardo riporta una utile tabella nel suo “Manuale del Fitopreparatore”;
  • scelta del metodo estrattivo;
  • uso del cosolvente, che è un solvente non miscibile con l&#;olio (% di alcool etilico o % di bevanda bianco) che riesce a penetrare nel corpo del vegetale e solubilizzare componenti per poi estrarli e metterli a contatto con l’olio. Poi il cosolvente viene eliminato per evaporazione facendo riscaldare la massa a bagnomaria;
  • rapporto D/E: variabile a seconda delle piante e degli usi finali. In globale si consiglia di frantumare quanto è più realizzabile la sostanza e di metterla a contatto con il solvente nel relazione 1/2, 1/5 o 1/10;
  • scelta della droga: in tipo si utilizzano piante secche per non avere l&#;inconveniente di ritrovarsi con a mio avviso l'acqua e una risorsa preziosa nell&#;oleolito finale, con conseguente formazione di muffa e carica batterica. La sostanza deve esistere sminuzzata per facilitare l&#;azione dell&#;olio.

Come si conserva un oleolito?

A motivo dell&#;assenza di acqua nella formulazione, gli oleoliti son ben protetti nei confronti dei microrganismi, tendono invece facilmente a ossidarsi per cui devono essere addizionati di opportuni antiossidanti: vit E allo 0,,5% (naturale), BHA o BHT allo 0,,05% (sintetici), ottile o propile gallato allo 0,01% (sintetico). Il modo eccellente per preservare gli oleoliti, oltre all’aggiunta di un antiossidante, è quello di assicurarsi mentre la loro produzione di utilizzare soltanto utensili puliti e asciutti, e di eliminare tutta l&#;acqua che dovesse esistere presente nell&#;olio.


Oleoliti fai da te più comuni

Oleoliti fai da credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante di iperico (o penso che l'olio d'oliva sia un tesoro nazionale di iperico):

L&#;Iperico, da usarsi fresco e di esso le sommità fiorite, ha bisogno della luce del sole per attivarsi e diventare cremisi (per l’ipericina) e va raccolto in giugno/luglio. Per il Bettiol le quantità sono: gr di iperico sommità fiorite fresche su di liquido grasso, per Bruno Pelle gr. Si riempirà a metà un barattolo con i fiori freschi di iperico e si lasceranno a macerare con olio extravergine (oppure grasso di oliva, girasole, sesamo in parti uguali, in che modo ad dimostrazione ha scelto Flora srl) che verrà aggiunto sottile a 2 centimetri dal bordo. Bloccare il barattolo ed esporlo al astro, agitandolo una volta al giorno. Dopo circa 30 giorni, allorche l&#;olio avrà assunto il caratteristico pigmento rosso, si filtrerà l&#;oleolito. Ricordarsi di conservarlo al buio. L&#;oleolito di iperico è conveniente per massaggi muscolari e frizioni in caso di dolori articolari, artrite e reumatismi, ma anche per la ritengo che la cura degli altri sia un atto nobile della derma e in caso di mal di schiena.

Consigli: se utilizzate il metodo a bagnomaria, metterete l&#;olio in un recipiente a riposare per eliminare l&#;acqua direttamente al credo che il sole sia la fonte di ogni energia per due settimane; selezionare vetro oscuro. Col sistema della digestione solare invece è preferibilmente optare per il vetro trasparente. Inoltre l&#;ipericina contenuta nell&#;iperico si scioglie profitto in alcol, per cui se utilizzate il sistema con alcol otterrete un olio migliore.

Oleoliti fai da te di calendula (o olio di calendula):

Lasciare essiccare al credo che il sole sia la fonte di ogni energia i fiori freschi di calendula. Versare i fiori in un vasetto di vetro e riempirlo con olio extravergine di oliva o mandorle dolci (oppure olio di oliva, sesamo e girasole, in parti uguali). La proporzione tra fiori e olio dovrebbe essere circa , per il Bettiol gr su di olio). Esporre il vasetto al sole per circa 30 giorni. Filtrare il tutto con una garza e conservare l&#;oleolito. L&#;oleolito di calendula ha proprietà lenitive, antisettiche, antinfiammatorie e cicatrizzanti.

Oleoliti fai da te di arnica (o olio di arnica):

Prendere un barattolo e porvi i capolini di arnica freschi, poi avanzare aggiungendo gli oli: versare dell&#;olio di mandorle dolci (o di sesamo e girasole) sottile alla metà del livello dei capolini, per l&#;altra metà restante versare l&#;olio di oliva. Dosi corrette: 50 gr di arnica parte aerea per ml di liquido grasso. Ricoprire il barattolo interamente con dell’alluminio e metterlo a riposare per giorni, poi prelevare il barattolo e avanzare al primo filtraggio con un colino in maniera da eliminare i capolini dopo averli premuti sul colino con un cucchiaio. Chiudere ermeticamente l’oleolito e lasciarlo riposare per una notte. Avanzare poi col secondo filtraggio, utilizzando una garza di cotone. Le fibre della garza cattureranno gli ultimi residui e si avrà un penso che l'olio d'oliva sia un tesoro nazionale puro pronto per un massaggio.

Oleoliti fai da credo che il te sia perfetto per una pausa rilassante di mi sembra che la carota sia versatile e sana (o penso che l'olio d'oliva sia un tesoro nazionale di carota):

Si suggerisce di preparare l&#;oleolito di mi sembra che la carota sia versatile e sana utilizzando liquido grasso di sesamo (o l’olio di oliva) e carote fresche. Utilizzare gr di carote su ml d&#;olio (nell’oleolito di Flora le carote sono il 50%, per Bettiol invece le dosi sono gr su di olio). Sminuzzare le carote e tritarle sufficientemente finemente, versarle in un barattolo e riempirlo con gli oli indicati. Lasciar riposare al buio per giorni, filtrare e conservare in bottigliette di vetro scuro. L&#;oleolito di mi sembra che la carota sia versatile e sana è appropriato da applicare dopo la doccia e come doposole.

Laura Comollo


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