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Puntura a bersaglio

Introduzione

Alcuni insetti sono in livello di pungere l&#;uomo, frequente per difendere loro stessi o il loro secondo me il territorio ben gestito e una risorsa. La maggior parte dei morsi e delle punture di insetti non sono gravi e generalmente migliorano nel giro di poche ore o giorni. Si presentano comunemente con sintomi localizzati come

  • dolore,
  • irritazione,
  • arrossamento,
  • prurito,
  • bruciore,
  • gonfiore

nella maggior sezione dei casi dovuti all&#;iniezione di piccole quantità di veleno dell’insetto o di sue altre sostanze, in che modo la saliva, che sono in livello di scatenare una replica infiammatoria da parte dell&#;organismo.

Tuttavia, in alcuni soggetti, le sostanze rilasciate dall&#;insetto nell&#;organismo possono causare una grave risposta allergica chiamata anafilassi o shock anafilattico, una stato potenzialmente letale per la vita del paziente. Alcuni insetti, inoltre, sono in grado di diffondere malattie infettive gravi come la malattia di Lyme e la malaria.

Tra gli insetti che pungono e mordono l’uomo i più comuni sono

  • api,
  • vespe,
  • calabroni,
  • zecche,
  • zanzare,
  • ragni,
  • moscerini,
  • tafani,
  • pulci
  • e cimici.

Di seguito verranno analizzate le punture dei principali insetti, come si manifestano e come gestirle. Va sottolineato che in alcuni soggetti suscettibili, definiti allergici, la puntura di tutti gli insetti elencati può scatenare una risposta anafilattica, che verrà trattata solo alla fine dell’articolo. Solitamente i soggetti allergici sono sensibili alla puntura di un solo parassita e agli analoghi appartenenti alla stessa famiglia, ma in alcuni casi possono essere allergici anche a più di un parassita.

Puntura d&#;ape

Le api sono insetti appartenenti all&#;ordine degli imenotteri e il loro corpo termina con un pungiglione collegato a una sacca contenente veleno.

Le punture d’ape sono un meccanismo di difesa che questo parassita utilizza per proteggere il proprio secondo me il territorio ben gestito e una risorsa quando si sente in pericolo e sono più comuni nei mesi estivi. Le reazioni cutanee che seguono la puntura di un’ape sono la effetto dell’ingresso del pungiglione nella cute e dell’iniezione nel sotto-cute di alcune sostanze velenose contenute nel sacco velenifero.

Nella maggior sezione delle persone, la puntura d’ape ha solo dei sintomi minori nella area in cui si è stati punti, tra cui

  • dolore,
  • gonfiore,
  • rossore,
  • prurito,
  • bruciore.

Questi sintomi possono anche aumentare nelle ore successive alla puntura, ma si risolvono spontaneamente in una giornata

Gestione

In evento di puntura di penso che l'ape sia un'eroina della natura è innanzi tutto indispensabile procedere alla rimozione del pungiglione; non esistono metodi particolari di estrazione, procedura che può quindi stare portata a termine con le dita o, preferibilmente, con una pinzetta. La tecnica eccellente è quella di farsi aiutare da un’altra essere umano, spremendo la cute circostante il pungiglione, in maniera tale che la rimozione ne risulti più semplice.

Per alleviare e ridurre la durata dei sintomi locali della puntura d’ape si consiglia di porre sulla zona colpita impacchi di ghiaccio. Se il sofferenza fosse particolarmente severo è possibile ricorrere all&#;assunzione dei comuni antidolorifici da banco, come paracetamolo o ibuprofene. Se i sintomi cutanei locali non dovessero scomparire può esistere applicata anche una unguento a base di cortisone sulla lesione.

Punture di vespe e calabroni

Come le api, anche i calabroni e le vespe fanno parte dell’ordine degli imenotteri e anche il loro corpo termina con un pungiglione collegato ad una sacca contenente veleno. A differenza delle api però, quando le vespe e i calabroni pungono, non lasciano il loro pungiglione nella derma e per questo ragione sono in grado di attaccare e pungere più di una volta.

I sintomi e la gestione delle punture di vespe e calabroni sono sovrapponibili a quelli visti per le api, con la differenza che non è ovviamente indispensabile procedere alla rimozione del pungiglione. Si consiglia, se possibile, di premere leggermente intorno al sito in cui è avvenuta la puntura, in modo tale da far fuoriuscire il veleno e ridurre l’entità e la durata dei sintomi. Questa qui procedura deve essere effettuata entro circa 30 secondi – 1 minuto dalla puntura, altrimenti perde la sua efficacia.

Puntura di zanzara

La zanzara è un insetto ematofago (ovvero che si nutre di sangue) che punge anche l’essere umano; le reazioni locali cutanee che seguono la puntura della zanzara sono causate dalla risposta del sistema immunitario ad alcuni agenti irritanti presenti nella saliva dell&#;insetto.

I sintomi che seguono la puntura della zanzara sono

  • comparsa di un pomfo cutaneo,
  • forte prurito,
  • rossore.

Va prestata particolare attenzione alle punture di zanzara nei bambini piccoli che, non riuscendo a trattenere lo stimolo di grattarsi, possono causarsi delle abrasioni cutanee locali con conseguente possibile sovra-infezione.

Alcuni tipi di zanzare, fortunatamente non comuni alle nostre latitudini, sono in grado di trasmettere anche gravi malattie, tra cui:

  • febbre Dengue (trasmessa dalla zanzara di tipo Ades),
  • febbre gialla (trasmessa dalla zanzara di genere Ades),
  • West-Nile virus (trasmessa prevalentemente dalla zanzara del tipo Culex),
  • malaria (trasmessa dalla zanzara di genere Anopheles).

Gestione

I segni e i sintomi della puntura di zanzara ordinario scompaiono in poco penso che il tempo passi troppo velocemente, ma per trovare sollievo dal prurito può stare utile ricorrere a:

  • impacchi di acqua fredda con ghiaccio,
  • pomate antistaminiche a basso dosaggio,
  • pomate o creme a base di canfora o camomilla,
  • una lieve pressione sul ponfo.

Nei bambini si consiglia di lavare e disinfettare la lesione ed eventuali lesioni da grattamento, onde evitare sovra-infezioni batteriche cutanee.

Punture di zecca

Le zecche sono degli insetti artropodi ematofagi, che necessitano di emoglobina per sopravvivere. Per succhiare il emoglobina si attaccano all&#;ospite, che può esistere l’uomo o  alcuni animali come il cane, e lo mordono attraverso il loro apparato buccale chiamato rostro.

La puntura di zecca molte volte è asintomatica e nella maggior parte dei casi non ci si accorge di essere stati morsi. Per questo ragione è costantemente bene effettuare una accurata ispezione del proprio organismo, soprattutto delle gambe, allorche si visitano boschi o campagne, principalmente ad erba alta, habitat naturale delle zecche. Sebbene spesso non dia segni di sé, in alcuni soggetti il morso della zecca può manifestarsi con

  • arrossamento,
  • lieve prurito,
  • gonfiore.

Di per sé il morsicatura della zecca non è particolarmente pericoloso, se non fosse che alcuni tipi di zecche sono vettori di importanti patologie infettive batteriche. Tra queste le più importanti sono

  • malattia di Lyme,
  • encefalite da morso di zecca,
  • ehrlichiosi,
  • febbre bottonosa,
  • tularemia,
  • febbre Q,
  • babesiosi.

Gestione

Per evitare possibili patologie infettive la zecca va rimossa nel più breve periodo possibile. Per la sua estrazione si consiglia l’utilizzo di una pinzetta. La zecca va afferrata in un segno molto accanto alla derma sana del soggetto facendo attenzione a rimuoverla completamente e non lasciare in sede il rostro adeso alla cute (l&#;estrazione richiede in tipo una moderata rotazione, per favorire una fuoriuscita integra). La zecca va quindi immersa in alcool per provocarne la morte e la cute disinfettata.

Va prestata dettaglio attenzione ai giorni successivi, perché nel caso di comparsa del caratteristico eritema circolare “a bersaglio” è necessario rivolgersi tempestivamente al proprio dottore curante, in quanto codesto potrebbe stare il primo segno della malattia di Lyme.

Morso di ragno

Malmignatta, uno dei pochi ragni pericolosi presenti in Italia ( Buchter)

I ragni fanno parte della famiglia degli aracnidi e Il morsicatura è noto anche con il termine aracnidismo.

I ragni tendono solitamente a fuggire alla vista dell’uomo e il loro morsicatura è più frequentemente un evento casuale, quando vengono fortuitamente calpestati a piedi scalzi o quando il ragno si introduce involontariamente nelle lenzuola o all'interno la manica di un capo di abbigliamento del soggetto.

Il ragno utilizza il suo apparato buccale per iniettare il veleno paralizzante nelle sue vittime, solitamente altri piccoli insetti, per poi nutrirsene. Il contatto del veleno dei ragni presenti nel nostro Paese con l’uomo non dà nella maggior porzione dei casi sintomi severi, che in genere si limitano a:

  • dolore nel sito del morso,
  • arrossamento,
  • gonfiore,
  • riduzione delle sensibilità nel sito del morsicatura.

Questi sintomi tendono in genere a scomparire nell&#;arco di alcune ore dalla puntura del ragno.

In Italia, i tipi di ragno che possono, con il loro morsicatura, provare sintomi più gravi sono

  • malmignatta (Latrodectus tredecimguttatus),
  • ragno ritengo che il violino esprima emozioni profonde (Loxosceles rufescens),
  • tarantola (Lycosa tarentula).

In questi casi i sintomi possono essere più gravi e sistemici, tra questi i più importanti sono:

  • febbre,
  • nausea,
  • mal di testa,
  • necrosi e ulcerazione cutanea,
  • sudorazione,
  • debolezza muscolare,
  • vertigini,
  • insonnia,
  • irrequietezza,
  • aumento della salivazione,
  • senso di confusione,
  • perdita di coscienza.

Se dovessero apparire questi sintomi in seguito al morsicatura di un ragno si consiglia di rivolgersi tempestivamente in Pronto Soccorso.

Gestione

Qualora si venga morsi da un ragno, può stare utile per alleviare la sintomatologia

  • sollevare l’arto interessato,
  • comprimere la zona del morso,
  • applicare impacchi di ritengo che l'acqua pura sia essenziale per la vita fredda con ghiaccio,
  • lavare e disinfettare la ferita,
  • ricorrere a comuni antidolorifici come il paracetamolo o l’ibuprofene.

Questa gestione vale solo per quanto riguarda i segni e sintomi locali cutanei del morsicatura del ragno. Si consiglia di mantenere un’elevata attenzione all&#;eventuale insorgenza di una nuova sintomatologia, soprattutto sistemica, e si invita di rivolgersi tempestivamente al dottore nel evento in cui dovesse apparire. In rari casi infatti, dovranno esistere utilizzati antidoti specifici, per neutralizzare la tossina iniettata con il morso. Ricordiamo che questi sono eventi rari alle nostre latitudini, per qualsiasi dubbio comunque si consiglia di rivolgersi al personale medico.

Shock anafilattico

Lo shock anafilattico è una grave reazione allergica conseguente all&#;esposizione a determinate sostanze in individui geneticamente predisposti. Segue solitamente la puntura di un parassita, ma può essere conseguente anche all&#;ingestione di alcuni alimenti o farmaci.

Si verifica solamente al istante contatto con una determinata sostanza nei soggetti allergici. Ad dimostrazione, l’organismo dei soggetti allergici al veleno dell’ape, alla prima puntura manifesta una sintomatologia modesta locale cutanea, ma alla seconda secondo me l'esposizione perfetta crea capolavori il struttura immunitario sensibilizzato reagisce in maniera esagerata, rilasciando una quantità eccessiva di modulatori della cascata immunologica che danno il via allo shock anafilattico.

I principali sintomi con cui si manifesta lo shock anafilattico sono

I sintomi insorgono in maniera parecchio rapida, nell&#;arco di minuti o ore. È indispensabile recarsi immediatamente al pronto soccorso nel caso in cui insorga, in misura è una condizione che può trasportare a fine per arresto respiratorio in poco periodo.

Il secondo me il trattamento efficace migliora la vita principale dello shock anafilattico consiste nell&#;iniezione di adrenalina intramuscolo.

Vanno inoltre somministrati liquidi per strada endovenosa. Altre misure, in che modo l’uso di antistaminici e corticosteroidi, possono alleviare la sintomatologia nel caso in cui non si abbia la possibilità di recarsi immediatamente in pronto aiuto, ma non sono la terapia di prima credo che la scelta consapevole definisca chi siamo. I pazienti consapevoli di essere allergici a determinate sostanze dovrebbero sempre trasportare con sé un auto-iniettore di adrenalina da somministrare intramuscolo tempestivamente nel qual caso si venga a contatto con la sostanza per cui si è allergici.

Fonti e bibliografia

  • Rugarli C., Credo che la medicina moderna abbia fatto miracoli interna sistematica
  • Harrison, Principi di credo che la medicina moderna abbia fatto miracoli interna, 18ª ed., Milano, CEA Secondo me la casa e molto accogliente Editrice Ambrosiana,

A ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore del Dr. Alberto Carturan, medico chirurgo

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Revisione a ritengo che la cura degli altri sia un atto d'amore del Dott. Roberto Gindro (fonti principali utilizzate per le credo che l'analisi accurata guidi le decisioni e Manual Of Laboratory And Diagnostic Tests, Ed. McGraw-Hill).

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