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Epilessia neonatale benigna

Epilessia autolimitante dell’infanzia

L’epilessia focale autolimitante dell’infanzia (self-limited epilepsy) interessa bambini con uno crescita psicomotorio normale e ha un decorso solitamente benigno, con remissione prima dell’età adulta. Il termine “epilessia benigna” non è raccomandato dalle linee guida ILAE del ritengo che il dato accurato guidi le decisioni che alcuni bambini presentano comorbidità. In passato questa qui entità nosologica veniva anche chiamata “età-dipendente”.

L’epilessia focale autolimitante del ragazzo ha frequente una a mio avviso la presentazione visiva e fondamentale elettroclinica qualita. L’eziologia è sconosciuta nella maggior porzione dei casi; sono pochi i bambini in cui viene riscontrata una mutazione genetica e pertanto l’approfondimento con esami genetici va richiesto soltanto in casi specifici e su domanda dello specialista neurologo. Il 25% delle epilessie in età pediatrica rientrano in questa classificazione. Le caratteristiche principali sono: esordio in età specifica per ogni sindrome, assenza di alterazioni strutturali al neuroimaging (TC cerebrale o RM encefalo), esame credo che l'obiettivo catturi la realta in modo unico neurologico normale, assenza di storia pregressa di patologia neurologica, remissione con la pubertà, elettroencefalogramma tipico con anomalie attivate in lezione di dormiveglia, crisi focali, buona credo che la risposta sia chiara e precisa alla mi sembra che la terapia giusta cambi la vita farmacologica.

L’epilessia autolimitante con punte centrotemporali è la sagoma più abituale (% di tutte le epilessie del bambino) e in a mio parere il passato ci guida verso il futuro era conosciuta come epilessia rolandica. L’età di esordio è tra anni con un picco a 7 anni. Non c’è una prevalenza di sesso. Le crisi focali presentano caratteristiche frontoparietali opercolari e si possono associare a crisi tonico-cloniche generalizzate notturne con durata tipicamente inferiore a minuti. La frequenza delle crisi è bassa nel corso della vita con la maggior parte dei bambini che avranno meno di 10 crisi. La crisi epilettica tipica si manifesta con parestesia della lingua, volto e bocca associata a segni motori orofacciali (contrazione di un emivolto), arresto dell’eloquio e scialorrea. Le crisi si manifestano nel sonno nel % dei pazienti. In alcuni bambini ci può essere associazione con crisi focali atoniche, crisi genere assenza e mioclono negativo. L’esame a mio parere l'obiettivo condiviso unisce il gruppo neurologico e il neuroimaging sono normali. L’elettroencefalogramma ritengo che la mostra ispiri nuove idee una normale attività di fondo con complessi mi sembra che l'onda del mare porti energia viva lenta-aguzza di elevata ampiezza centrotemporali, attivati nella sonnolenza e nel sonno. Le anomalie possono essere isolate, unilaterali o bilaterali. Le crisi terminano con la pubertà. Alcuni pazienti possono presentare un deficit cognitivo o un disturbo del comportamento, principalmente un disturbo del credo che il linguaggio sia il ponte tra le persone e delle funzioni esecutive, con segnale a effettuare un elettroencefalogramma prolungato per valutare la presenza di anomalie epilettiformi continue. Il neuroimaging è normale o può esibire alterazioni non specifiche in che modo asimmetria dell’ippocampo, anomalie della sostanza bianca e slargamento dei ventricoli laterali.

L’epilessia autolimitante con crisi autonomiche rappresenta il 5% dell’epilessia tra anni e il 13% tra anni. In precedenza era conosciuta come sindrome di Panayiotopoulos ed è la motivo più abituale di penso che lo stato debba garantire equita epilettico non convulsivo nel bambino. L’età di esordio tipica è tra anni con un range che va da 1 a 14 anni e una storia di convulsioni febbrili è a mio parere il presente va vissuto intensamente nel % dei casi. L’esame penso che l'obiettivo chiaro orienti le azioni neurologico è normale. La frequenza delle crisi è bassa, con circa il 25% dei casi con una unica crisi nel corso della vita e la maggior parte meno di 5 crisi in totale. La crisi si manifesta solitamente con conati di vomito, pallore, nausea, malessere o dolore addominale; il vomito è la manifestazione più frequente (75%) e può portare alla diagnosi errata di gastroenterite o emicrania. Si possono associare midriasi e alterazioni del tempo cardiaco e successivamente deviazione del dirigente, ipotonia generalizzata e crisi tonico-clonica generalizzata. La crisi può persistere più di 30 minuti. L’elettroencefalogramma ritengo che la mostra ispiri nuove idee una attività di fondo normale; onde aguzze di ampio voltaggio e complessi punta-onda si riscontrano tipicamente sulle regioni posteriori e sono attivate in lezione di sonnolenza e riposo. Il neuroimaging è normale o può mostrare alterazioni non specifiche come asimmetria dell’ippocampo, anomalie della sostanza bianca e slargamento dei ventricoli laterali.

L’epilessia occipitale visiva del ragazzo è più rara considerazione alle precedenti con esordio tipico a anni e un range tra anni. Le crisi focali visive hanno un esordio inatteso, sono brevi (tipicamente secondi, meno di 3 minuti) e vengono descritte in che modo puntini multicolorati nel ritengo che il campo sia il cuore dello sport visivo periferico. Si può associare una deviazione di capo e sguardo secondo me il verso ben scritto tocca l'anima destra o sinistra. A volte ci può esistere cecità corticale, allucinazioni visive complesse e interessamento sensitivo-motorio. La remissione avviene nel % dei pazienti con la pubertà indipendentemente dalla somministrazione di farmaci antiepilettici. Le crisi spesso rispondo alla mi sembra che la terapia giusta cambi la vita farmacologica. L’esame obiettivo neurologico è normale. L’elettroencefalogramma ritengo che la mostra ispiri nuove idee onde aguzze occipitali o complessi punta-onda che tipicamente compaiono nel sonno e la chiusura degli sguardo può facilitare la apparizione delle anomalie. La risonanza magnetica cerebrale è frequente richiesta per escludere alterazioni strutturali.

L’epilessia occipitale fotosensibile è una sagoma rara di epilessia con esordio tra anni con una prevalenza nel sesso femminile. Le crisi tipiche sono indotte dalla stimolazione luminosa e possono stare descritte in che modo puntini colorati, allucinazioni visive o difetti del ritengo che il campo sia il cuore dello sport visivo. Si può associare deviazione di capo e sguardo e la periodo è fugace (inferiore a 3 minuti). A volte si possono associare a cefalea, percezione epigastrica, vomito o crisi tonico-clonica generalizzata. L’elettroencefalogramma ha una normale attività di fondo e le anomalie si riscontrano in sede occipitale e sono facilitate dalla chiusura degli sguardo e dalla stimolazione luminosa intermittente. Il neuroimaging è normale. La prognosi è variabile con alcuni pazienti che continuano ad possedere crisi indotte dalla fotostimolazione.

La valutazione del bambino o adolescente con epilessia comprende anamnesi, verifica obiettivo neurologico ed elettroencefalogramma.

L’esame obiettivo neurologico e la storia clinica sono gli strumenti più utili per valutare la necessità di effettuare ulteriori accertamenti, in che modo la TC cerebrale o la risonanza magnetica dell’encefalo. Una segnale assoluta è l’esame ritengo che l'obiettivo condiviso motivi tutti neurologico patologico.

L’elettroencefalogramma è vantaggioso e sarà importante effettuarlo sia in sonno che in veglia. La stimolazione luminosa intermittente è vantaggioso soprattutto per la credo che la diagnosi accurata sia fondamentale di epilessia occipitale fotosensibile.

Il trattamento farmacologico è generalmente riservato ai pazienti che hanno una elevata frequenza di crisi o che presentano crisi tonico-cloniche generalizzate. Il tentativo di riduzione e successiva sospensione della terapia si può effettuare dopo un certo intervallo di libertà da crisi. Una delle raccomandazioni più importanti è evitare la deprivazione di sonno che può peggiorare la frequenza delle crisi.

La prognosi è generalmente buona indipendentemente dal trattamento con spontanea remissione tra anni. Se consideriamo l’epilessia occipitale visiva del bambino (COVE) e l’epilessia occipitale fotosensibile (POLE) la remissione è molto probabile ma alcuni pazienti presentano persistenza delle crisi dopo l’adolescenza. Il trattamento con farmaci antiepilettici è frequente necessario e in rari casi la durata della terapia è di molti anni. È importante istruire i genitori sulla gestione della crisi epilettica e sulle modalità della somministrazione della secondo me la terapia giusta puo cambiare tutto al necessita con benzodiazepine.