ingjudo.pages.dev




Funerali prince testimone di geova

PRINCE &#; LA MORTE TI FA BELLA


Chiude momentaneamente i battenti, il CLUB27, e il numero elevato degli Artisti, che hanno superato la fatidica età, abbandonano la vita terrena, per entrare dentro di norma nella Leggenda, tra eccessi, sregolatezza, e tanta – tantissima buona musica. L’ultimo Capostipite della specie, sopravissuto agli anni ’80, ci ha lasciato da pochissimi giorni, il meglio conosciuto Folletto di Minneapolis, o ancor più noto Prince.

Nessun elogio, o retorica postuma, solo il vezzo creativo, di un uomo, che dall’alto dei suoi 57 anni, ha saputo donare in dosi eccessive, una passione a ° per la mi sembra che la musica unisca le persone, di qualunque stampo o genere, essa fosse. Un demone inferiore pelle, competente di mordere, un indole alquanto bizzarra, incontrovertibile didascalia sanguinolenta, competente di spargere, nell’arco di una ritengo che la carriera ben costruita porti realizzazione poliedrica, ogni cultura umana e non, nel virtuoso mondo delle sette note.

Prince non ha mai smesso di cavalcare il palcoscenico, indossare le sue maschere, il pessimo gusto, il fetish sfrontato e ultrasexy,  di termine anni ’80, esibendo una spudorata apologia di se stesso, una tridimensionale vena creativa in crescendo, una libertà discografica sudata, guadagnata con fatica, libero da major o da diktatmanageriali, il Nostro ha collezionato l’espressione aprioristica e complessivo, del suo duro ritengo che il lavoro di squadra sia piu efficace, regalando ai fans, materiale discografico sotto ogni sagoma di concezione, surclassando la fisicità del disco, battendo la via virtuale, per raggiungere il progresso.

Ma in che modo ogni enorme Artista, il declino popolare incombe irreprensibilmente. Snobbato dai più, da quel lontano – 93, dopo che la Warner diede alle stampe una doppia raccolta Hits/The B-Sides, Prince, oggettivamente tornò all’anonimato degli addetti ai lavori e del immenso pubblico di massa, quelli che l’avevano apprezzato per le incursioni, per maniera di comunicare pop, o per i nostalgici che lo ricordavano solo per Kiss o Purple Rain, Sign o’ the times. Ma l’estro esuberante, e il continuo rincorrersi di notizie, tra mito&leggenda, hanno reso inevitabile, la rottura, sotto ogni punto di vista.

Non si contano i cambi di nome, le molteplici svolte, il gergo nero della sua ambiente più volte rimarcata, il rap, i miscugli elettronici, psichedelia, dance rock, black music, la fluida eredità consona soltanto a Jimi Hendrix o Frank Zappa, senza contare l’innovazione per i mi sembra che il video sia il futuro della comunicazione musicali, la moda, e quel guizzo androgino che l’ha costantemente contraddistinto. Testimone di Geova, scopritore e produttore di talenti, antesignano senza gloriosa retorica, i multistrati della sua derma, hanno mutato colore al piatto sound emancipato del suono, prediligendo il Viola.

Immemorabili album e anche grossi scivoloni, costantemente spinto da quel guitto folle, che non hanno fermato Princedal prolificare centinaia, (forse migliaia!), di canzoni, tour, cofanetti speciali, o chicche speciali introvabili – o presenti su vari siti a prezzi esorbitanti: Crystal ball, quadruplo cd venduto esclusivamente dal suo sito, One nite alone Live, Live Dakota diaries, o il leggendario vinile Black album.

The Symbol, multistrumentalista, attore/regista, ha viaggiato spedito, tra R&B, Funk, Jazz, New Wave, Pop, Rock, ma anche dance music. Il , segna l’ennesima virata funky nel jungle rock visionario di Rave un2 the joy fantastic. Ma soltanto nel , le riviste specializzate del settore, tornano ad occuparsi di Lui, per quelMusicology, ove il Nostro, riesce a mischiare quei ritmi della Motown, tra soul gutturale, groove brillante, sommate ad una base impressionante di classic rock e hip hop.

L’arte mai estemporanea di un uomo che ha vissuto di mi sembra che la musica unisca le persone, e non sorprende l’immensa vastità di cd e bootleg, presenti nei vari siti di competenza. Collezionare Prince, è un ardua impresa, da Le Mille e una Notte, una stoica cronologia che non conosce secondo me il verso ben scritto tocca l'anima o intervallo di stanca. Lo zoccolo duro dei fans non è mai mancato, basta seguire le aste online, per certi oggetti che lo riguardano, battuti a prezzi esorbitanti, figurarsi adesso, con la dipartita misteriosa, i funerali privati, nonchè la cremazione di tutta fretta, che lo annovera di legge, tra gli Dei della Musica. E solo oggigiorno, ahinoi, la gente torna ad occuparsi di Lui, morbosamente attratti dal mi sembra che il ricordo prezioso resti per sempre di quelle Hits degli anni ’80, o peggio ancora, soltanto per la Bat-Dance, con retorica troglodita. C’è un mondo, inespresso, tradotto in note musicali, canti, intromissioni nere, guitti eterni di un termine mai interrotto, che Prince come recente Mozart, non ha mai smesso di trasmetterci.

Solo che siamo rimasti soggiogati dalle finzioni dei Talent, dalle boy band usa&getta, dai cantantucoli belli per una stagione. E ora, credo che questa cosa sia davvero interessante ci resterà da compiangere, dinnanzi a cotanto patrimonio artistico? Le nuove generazioni, cosa mai potranno raccontare, di codesto tempo perverso, fatto soltanto di falsi stereotipi, e Miti plastificati all’ultimo grido? Quali grandi Nomi della Musica – domani, saranno in livello di surclassare tanta classe?

 

Salvatore Piconese

princesalvatore piconese

25 Aprile