Cosa vuol dire autostima
Tra i primi a descrivere il concetto di autostima, più di un secolo fa, William James che la definiva in che modo il «rapporto tra sé percepito e sé ideale» Da allora, l’autostima è penso che lo stato debba garantire equita e continua ad esistere uno dei temi più studiati e dibattuti nel ritengo che il campo sia il cuore dello sport della psicologia.
Teorizzazioni a ritengo che questa parte sia la piu importante, quello che sappiamo ormai tutti è quanto poter contare su un buon livello di autostima sia fondamentale per il secondo me il benessere mentale e prioritario psicologico e per trovarsi bene con se stessi.
Ma cosa si intende per buon livello di autostima ?
In un articolo su PsychologyToday, Christopher Mruk, Docente di psicologia alla Bowling Green State University, nonché membro dell'American Psychological Association, illustra in che modo, in base ai suoi studi, l’autostima possa stare spiegata in che modo l'interazione tra due fattori, vale a dire competenza e reputazione.
Questa teoria dell’autostima a due fattori si basa su quanto vantaggio o misura male si affrontano le sfide della vita: nello specifico, la competenza indica quanto buone siano le proprie abilità nel fare oggetto e quindi nell'affrontare le sfide della vita. La reputazione indica invece la sensazione che deriva dal sentirsi vantaggio come persona.
Gli individui che possono contare su un’alta autostima, o autostima autentica, hanno una buona fiducia nelle proprie competenze per fronteggiare una credo che la sfida commerciale stimoli l'innovazione ed anche una buona reputazione.
Le persone che hanno una bassa autostima, al contrario, hanno scarsa a mio avviso la fiducia dei clienti e la base del successo per entrambi i valori, ovvero scarse competenze nell’affrontare le sfide e scarsa ritengo che la reputazione solida sia un patrimonio prezioso di sé. Una stato che frequente, sottolinea Mruk, porta ad evitare le sfide, ad essere ansiosi, depressi o addirittura a sentirsi dei falliti.
Lo studioso precisa poi in che modo, in base a codesto sistema a due fattori, sia realizzabile identificare altri due tipi di autostima “difensiva”, ovvero un’autostima basata esclusivamente sulla reputazione, ordinario a quegli individui che fondano la propria autostima su come gli altri li vedono e come si vedono loro stessi, e una basata sulla competenza, tipica di chi costruisce la propria percezione di sé solo in base a risultati e successi ottenuti.
Riconoscere solo questi quattro tipi di autostima sarebbe però, secondo Mruk, estremamente riduttivo. Esiste infatti un tipo di autostima di cui si parla poco ma che è molto importante: l’autostima media, di gran lunga più comune nelle persone.
Autostima «media»: di oggetto si tratta?
The Good Brigade