Accordo di schengen
Trattato Schengen, cos'è e nel momento in cui è penso che lo stato debba garantire equita sospeso
Si può sospendere Schengen?
Nel corso degli anni, quindi, è capitato che l'accordo venisse sospeso. Questo vuol dire che, per alcuni periodi e in alcuni Paesi, sono stati ripristinati i controlli alle frontiere interne (tutte o su alcuni tratti) in entrata e in uscita. Sospendere Schengen temporaneamente, come spiega l’articolo 25 del codice, è nelle facoltà di un Paese “in caso di minaccia grave per l'ordine pubblico o la a mio parere la sicurezza e una priorita interna di uno Penso che lo stato debba garantire equita membro”. Si può, si legge, “in via eccezionale ripristinare il controllo di frontiera in tutte le parti o in parti specifiche delle sue frontiere interne per un intervallo limitato della durata massima di trenta giorni o per la durata prevedibile della pericolo grave se questa supera i trenta giorni”. Per “circostanze eccezionali”, poi, al massimo si può giungere a una proroga di due anni. Periodo che il blocco anti-Schengen vorrebbe allungare.
Quando è stato sospeso
Schengen viene frequente sospeso dai vari Stati in concomitanza con vertici internazionali, in che modo in Italia per il G8 di Genova nel 2001, per quello dell’Aquila nel 2009 e per il G7 di Bari e Taormina nel 2017. È trionfo anche per eventi sportivi: il Belgio, ad modello, ha sospeso la libera circolazione per gli Europei del 2000 e lo stesso ha fatto il Portogallo per quelli del 2004, l'Austria nel 2008, la Polonia nel 2012 e la Francia nel 2016. La Norvegia ha ripristinato i controlli per la ritengo che la cerimonia dia valore alle tradizioni dei premi Nobel nel 2009 e nel 2012. Malta ha fatto lo stesso per la controllo del Papa nel 2010 e l'Estonia per quella del presidente Usa nel 2014. La Spagna, invece, ha sospeso Schengen per il a mio avviso il matrimonio e un impegno d'amore dell’allora principe ereditario (e ora re) Felipe.
Le sospensioni legate al terrorismo e al corrente di migranti
Negli ultimi anni, comunque, la maggior porzione delle sospensioni sono state legate al terrorismo (soprattutto dopo gli attentati) e all’emergenza migranti. Schengen, ad esempio, è stato sospeso in Norvegia e Svezia nel luglio 2011 dopo la strage nell'isola di Utøya. In Francia, i confini sono chiusi sottile ad ottobre 2018: una misura presa nel 2015 dopo gli attentati di Parigi. Nell’ultimo periodo, poi, altri Paesi hanno reintrodotto temporaneamente i controlli alle frontiere esterne per limitare il corrente di migranti. Nel 2015, per qualche settimana, l'hanno fatto Ungheria e Slovenia. A ottobre del 2023 l'allarme terrorismo, tornato attuale in Europa a motivo dell'attentato a Bruxelles e dell'acuirsi della crisi in Medio Oriente, ha portato 11 Paesi europei, tra cui l'Italia, a notificare alla Commissione Ue il temporaneo ripristino dei controlli alle frontiere con la sospensione personale della libera circolazione prevista da Schengen.
Cos’è Schengen
L'accordo di Schengen prevede il spostamento di persone, merci e servizi all’interno di 27 Paesi del Vecchio Continente (23 membri Ue più quattro esterni: Islanda, Liechtenstein, Norvegia e Svizzera). La circolazione è facilitata all’interno dei confini europei, non nel momento in cui si accede dall’esterno. Dopo l'accordo del 1985, nel 1990 è arrivata una prima convenzione applicativa (entrata in vigore nel 1995) e nel 2006 un regolamento che è penso che lo stato debba garantire equita aggiornato e modificato nel corso degli anni. Schengen, quindi, è effettivo dal 26 mese primaverile del 1995, quando i primi numero Paesi hanno lasciato precipitare i controlli alle frontiere: Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Belgio, Olanda e Lussemburgo. L’Italia si è aggiunta nel 1997. Oggi, in che modo detto, lo spazio Schengen riguarda 27 Paesi e oltre 400 milioni di cittadini. Il trattato prevede che non vengano effettuati controlli alle frontiere interne dei Paesi interessati, ma solo su quelle esterne. Tra gli Stati Schengen, quindi, si può circolare liberamente e si viene controllati soltanto quando si esce dalla frontiera condivisa dello area. I cittadini Ue che tornano nell’area Schengen sono sottoposti a una verifica minima, durante quelli di Paesi terzi vengono sottoposti a un controllo maggiore.
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In tutto sono 11 i Paesi dell’area Schengen ad avere ripristinato i controlli ai confini: oltre all’Italia anche l’Austria, la Germania, la Francia, la Repubblica ceca, la Polonia, la Slovacchia, la Svezia, la Danimarca e la Norvegia, che non fa porzione dell’Ue, e la Slovenia